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La Lombardia traina il mercato immobiliare italiano: compravendite a +13,3% nel 2019 e +14,4% nel 2020

Scenari Immobiliari e Casa.it hanno presentato a Milano il Rapporto 2019 sul mercato immobiliare della Lombardia. Anche sul fronte dei prezzi si prevedono aumenti pari

mercato immobiliare della lombardia

Scenari Immobiliari e Casa.it hanno presentato a Milano il Rapporto 2019 sul mercato immobiliare della Lombardia. Anche sul fronte dei prezzi si prevedono aumenti pari al +1,5% nel 2019

 

 

Il mercato immobiliare della Lombardia resta anche nel 2019 il più dinamico in Italia, con una crescita a due cifre delle compravendite: +13,3 per cento contro il +9,8 della media nazionale. Le transazioni lombarde crescono più di quelle del Veneto (2° posto a +12,5 per cento), Emilia Romagna (3° a +11,6) e Lazio (4° a +10,7). Un trend previsto in aumento anche nel 2020, quando le compravendite immobiliari della Lombardia dovrebbero aumentare del 14,4 per cento (a fronte di una crescita nazionale del 9,1), superando quelle del Lazio (+10,3 per cento) e Piemonte (+10 per cento). Sono questi alcuni dei dati del Rapporto 2019 sul mercato immobiliare della Lombardia, che Scenari Immobiliari, in collaborazione con Casa.it, ha presentato oggi a Milano.

 

Le compravendite di immobili residenziali sul mercato lombardo, a fine 2019, sono stimate in 153mila, pari a quasi il 23 per cento del totale nazionale quantificabile in 670mila transazioni. Il peso della Lombardia sul mercato residenziale del Paese, dopo essere rimasto stabile per otto anni su una quota di circa il venti per cento, è cresciuto a partire dal 2016 fino al risultato attuale, con ulteriori aspettative di aumento nella direzione di un peso equivalente a circa un quarto degli scambi complessivi. In Lombardia si scambiano il doppio delle case del Lazio (seconda regione con 72.500 transazioni), e più del doppio di Emilia Romagna (terza con 65mila), Veneto e Piemonte (rispettivamente quarta e quinta con stima a fine 2019 di 63 e 62mila scambi).

 

Sul fronte delle quotazioni la Lombardia ha invertito l’andamento decrescente, innescato a partire dal 2007, con tre anni d’anticipo rispetto al resto del Paese. Infatti, già nel 2016 i prezzi di vendita medi degli immobili residenziali avevano mostrato deboli segni di ripresa che si sono successivamente consolidati nel corso degli ultimi quattro anni, mentre a livello nazionale l’inversione di tendenza è prevista per i prossimi mesi, con prospettive di leggero miglioramento per la fine del 2020. I valori immobiliari medi del comparto residenziale registrati in Lombardia nel 2019 confermano la buona salute del settore, facendo registrare un incremento di circa un punto e mezzo percentuale in dodici mesi.

 

“Lo stato attuale del mercato immobiliare lombardo – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo i lavori – è frutto della capacità della regione di trovare nel tempo nuovi stimoli e opportunità. Il confronto con l’andamento nazionale evidenzia, infatti, le difficoltà che anche il territorio locale ha dovuto affrontare negli ultimi 15 anni. Nel 2008 gli scambi si sono ridotti quasi del sedici per cento, superiore al meno tredici per cento a livello nazionale mentre l’anno successivo il calo è stato pari a oltre tredici punti percentuali, con una perdita media del mercato italiano di dieci punti. Dopo una ripartenza registrata nel 2014, la distanza di performance anno su anno con il resto del Paese si è accorciata e la Lombardia si è avviata al superamento, avvenuto nel 2016. Nel corso dell’ultimo anno, come già evidenziato, gli scambi sul mercato residenziale lombardo hanno staccato di oltre tre punti percentuali il mercato nazionale e per il 2020 è atteso un ulteriore aumento a livello regionale che evidenzierà uno scarto di circa cinque punti percentuali dalla media italiana. La Lombardia, dal lato delle quotazioni, sta affrontando la fase positiva del nuovo ciclo immobiliare in maniera più consistente rispetto alla media del paese. I prezzi, dopo aver perso oltre sei punti percentuali fra il 2007 e il 2015, sono tornati in territorio positivo dal 2016, con prospettive in ulteriore miglioramento. A livello nazionale, al contrario, l’andamento negativo si è protratto per dieci anni, dal 2009 al 2018, con una perdita di oltre undici punti percentuali”.

 

Milano rappresenta il mercato principale residenziale della Regione, oltre a essere il secondo a livello nazionale dopo Roma. Le compravendite registrate nel capoluogo meneghino nel 2019 coprono il 18 per cento del totale del territorio lombardo e il 66 per cento dei capoluoghi, mentre il fatturato della città rappresenta oltre l’82 per cento del giro d’affari realizzato nei capoluoghi. Tutti i principali indicatori di mercato riferiti al peso della città sono cresciuti negli ultimi dodici mesi, con le compravendite che hanno guadagnato oltre dieci punti percentuali e il fatturato che ha realizzato un aumentato di circa 15 punti percentuali. Un ulteriore ampliamento degli incrementi è previsto per il prossimo anno con fatturato e compravendite in salita oltre i risultati dell’anno in corso di un punto percentuale.

 

Brescia e Monza si contendono il secondo posto nella classifica regionale. Brescia supera Monza per numero di compravendite, con 2.750 transazioni contro 2.050, mentre Monza registra un fatturato superiore di circa 77 milioni di euro rispetto alla concorrente (519 milioni di euro contro 442). Per il 2020 si prevede un posizionamento stabile delle due città in termini di peso sui valori complessivi del mercato regionale. Entrambe le città hanno previsioni in crescita sia per quanto riguarda il fatturato che il numero di compravendite, anche se Monza si è dimostrata un mercato più vivace rispetto alla rivale.

 

Bergamo si colloca al quarto posto sia per fatturato, con il tre per cento del totale delle grandi città, che per numero di compravendite, con il quattro per cento del totale delle transazioni dei capoluoghi della Lombardia. L’andamento di entrambi gli indicatori è in crescita lenta ma costante, tendenza che viene confermata anche dalle previsioni per il prossimo anno.

 

Como e Varese pesano, in termini di fatturato, il due per cento sul totale dei capoluoghi regionali, con un andamento in crescita stabile, mentre registrano, per l’anno corrente, un numero di compravendite pari a rispettivamente 1.350 e 1.080 unità (corrispondenti al tre e al due per cento del totale).

 

Cremona, Lecco, Lodi, Mantova e Pavia registrano ciascuna un fatturato pari all’un per cento del totale, confermando quanto rilevato nel corso del 2018, e un andamento analogo è previsto anche per il prossimo anno. Tra questi cinque capoluoghi, sul fronte delle compravendite, Pavia si posiziona in prima posizione con 1.260 transazioni, seguita da Cremona con 1.150, Lodi con 870, Mantova con 810 e Lecco con 780. Le previsioni per il 2020 sono ancora in crescita.

 

Sondrio è l’ultimo capoluogo di provincia lombarda sia in termini di fatturato, su cui pesa per meno dell’uno per cento, sia per numero di compravendite, che rappresentano circa l’uno per cento. Il peso dei due indicatori per la città è previsto in stabile incremento anche per il prossimo anno.

 

“La crescita degli investimenti che ha caratterizzato l’ultimo decennio del mercato immobiliare – ha proseguito Breglia – è strettamente correlata all’innovativa capacità attrattiva esercitata dal territorio lombardo. La regione ha, infatti, concentrato più del 45 per cento dei capitali investiti a livello nazionale, per un totale di quasi 26 miliardi di euro. Tra il 2010 e il 2019 la crescita dei patrimoni investiti in Lombardia è risultata molto più rapida rispetto a quanto riscontrato in Italia. A partire dal 2015, quando Expo ha regalato una rinnovata visibilità internazionale alla città di Milano, l’attrattività della zona metropolitana milanese ha esercitato con sempre maggior forza il suo ruolo di magnete nei confronti dei capitali. In ottica futura siamo convinti che la riconnessione tra ambiti urbani, centrali e periferici, ed elementi naturali costituisca l’elemento fondativo della maggior parte degli interventi di rigenerazione urbana che saranno il passaggio obbligato per mantenere il livello di attrattività del territorio nei confronti della realtà locale e dell’interesse economico internazionale”.

 

“I dati misurati dal nostro portale Casa.it – ha aggiunto Mario Franci, Direttore Commerciale e Marketing di Casa.it –confermano il trend positivo a livello regionale indicato da Scenari Immobiliari. Infatti, in Lombardia, le richieste degli utenti verso gli agenti immobiliari generate sul portale a Novembre 2019 sono cresciute del +12% rispetto allo stesso periodo del 2018. Tra i capoluoghi di provincia, registrano un forte incremento Mantova, che mette a segno una crescita del +19%, e Como con un +18%; molto bene anche Bergamo e Varese che registrano rispettivamente un +17% e un +16% di richieste generate rispetto a Novembre 2018. Monza e Brianza registra una crescita di +13% anno su anno, mentre Brescia si attesta a +11%. Seppur con una intensità di crescita leggermente inferiore alle altre città della regione, si registra un +9% delle richieste a Pavia, +7% a Sondrio e +4% a Lodi. In ultima posizione si attestano a parimerito Lecco e Cremona con una crescita delle richieste rispetto al 2018 di +1%. Prosegue la scia positiva per il capoluogo di regione dove circa il 30% degli annunci pubblicati sul nostro portale sono relativi alla città, evidenziando la sua importanza dal punto di vista immobiliare. A Milano, infatti, si rileva la crescita più importante: a Novembre 2019 le richieste degli utenti registrate dal nostro portale sono aumentate di +31% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Questa crescita è frutto di una sempre maggiore propensione all’uso del portale e della app mobile da parte del pubblico, del maggiore interesse verso l’acquisto della casa e delle migliorate capacità tecnologiche di Casa.it nel catturare utenti interessati”.

 

 

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